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contro mastro ciliegia

Ridicolissimi 2: Roberto Scarpinato

Maurizio Crippa

Ogni giorno avrà il suo Antifascista Immaginario per farci ridere. E' il turno del senatore grillino, più arruffato di Shel Shapiro, autore di una requisitoria fantapolitica in cui ha miscelato stragi neofasciste, depistaggi e presidenzialismo. Il sarcasmo di Meloni, "questo è tutto quello che ho da dire”, ci ha fatto riderissimo

La conferma di quanto pronosticato ieri, che il governo di Giorgia Meloni ci regalerà ogni giorno spassosissime occasioni di risata alle spalle (anzi in faccia) a ridicolissimi oppositori del Fascismo Immaginario, è giunta puntuale. Ieri in Senato l’ex magistrato d’assaltissimo che ha trovato casa (why not?) tra i forcaioli di Conte, insomma Roberto Scarpinato, arruffatissimo peggio di Shel Shapiro ha infilato una requisitoria politica senza capo né coda, miscelando come uno spritz le stragi “neofasciste”, i depistaggi, la strategia della tensione, il presidenzialismo e la deriva autoritaria. Un baraccone. Meloni è una politica che non molla di un unghia, e questi si sa. Quello che qualcuno dede ancora imparare che ha un bel talento per il sarcasmo, più di sciabola che di fioretto. Così a preso appunti, e quando è stato il suo turno gli ha risposto senza particolare soggezione per la canuta barba: “Al senatore Scarpinato dovrei dire che mi dovrei stupire di un approccio così smaccatamente ideologico. Ma mi stupisce fino a un certo punto perché l’effetto transfert che lei ha fatto tra neofascismo, stragi e sostenitori del presidenzialismo è emblematico del teorema di parte della magistratura: a cominciare dal depistaggio e dal primo giudizio sulla strage di via D’Amelio. E questo è tutto quello che ho da dire”. La faccia di Scarpinato, riderissimo. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"