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contro mastro ciliegia

Per un pugno di merito

Maurizio Crippa

Il ministro "al merito" Valditara dovrebbe sbrigarsi a premiare il prof. di Pontedera che ha dato una manata (ma quale "pugno") a uno studente bullo. I professori meritano rispetto, i ragazzi molesti meritano un castigo

Per dirimere il caso meglio di un Salomone redivivo o di un giudice Spataro che appare a Liana Milella, si potrebbe chiedere a Sam Spade Calenda di perdere 14 secondi del suo tempo, e guardare il video. Lui che ha visto una serie Netflix su Emanuela Orlandi e s’è fatto persuaso (ops) che “è oramai chiaro che il Vaticano sa perfettamente cosa è accaduto”, non avrà difficoltà a stabilire chi ha ragione tra lo studentello bullo e molesto di una scuola di Pontedera e il prof che ha interrotto il suo show entrando nel merito: a brigante, brigante e mezzo. Il video è chiaro: il molesto si avvicina alla cattedra e inizia a dimenarsi manco fosse a un rave, mentre tutti ridono. Il prof, seduto, dà una manata “no look” e lo becca allo stomaco, poi si alza e gli va vicino. Un linguaggio, più simbolico che fisico, che Pasolini capirebbe benissimo. Ma gli ottusi di oggi no. Il video testimonia che il bullo non è morto, né è svenuto. Ovviamente la mamma, anziché raddoppiare i ceffoni, intende denunciare il prof, già sospeso per “atto gravissimo” dalla direzione, che evidentemente il concetto di merito scolastico manco sa cosa sia. Perché è questione di merito: il prof merita rispetto, il bullo il castigo che ha ricevuto nel linguaggio che capisce. Il ministro al merito Valditara dovrebbe saperlo e sbrigarsi a premiare. 

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"