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contro mastro ciliegia

Onana per sempre

Maurizio Crippa

L'acrobatico e mattoide portire del Camerun è stato cacciato dalla sua nazionale: pare perché rivendicava il suo diritto di giocare coi piedi anche fuori area, manco fosse il portiere olandese dell'Arancia anni ’70, E' finita che il suo sostituto ha preso tre pere di quelle brutte

Inventarono il calcio come un buon modo per tenere i teppisti lontani dal centro il sabato pomeriggio, come ben sa l’amico Jack O’Malley qui sopra, cultore di Oscar Wilde. Poi la cosa ha preso un po’ troppo la mano, ora la scusa è in vigore un giorno sì e l’altro pure, e pur di tenerli  lontani dalle zone Ztl li hanno spediti in Qatar, giusto per far incazzare i pirla che si erano dimenticati di incazzarsi per Russia 2018. In ogni caso, non abbiamo indizi per appioppare accuse di teppismo a André Onana, goalkeeper del Camerun dalla zazzera improbabile e che quando mette i guanti gialli e le scarpe arancioni sembra più che altro Duffy Duck.

Va bene, era stato squalificato in Olanda per una bazzecola di doping, ma chi non si è mai dopato, al giorno d’oggi? E’ un bravo portiere, rimbalza come un acrobata e gli piace (un po’ troppo) vagare per il campo. Ma niente giustifica che il ct del Camerun Rigobert Song (che quanto a capelli sta messo peggio di Onana, ma ha il doppio dei suoi anni), lo abbia escluso dalla partita di ieri per “motivi disciplinari” e cacciato dal Mondiale: “Onana ha chiesto di andarsene e abbiamo accettato”, ha mentito peggio di un addetto al Var. 

 

Ha detto il commissario tecnico del Camerun, con aria tra l’incazzato e il misterioso: “Stiamo giocando un Mondiale e devo assicurarmi che la squadra sia al di sopra dei singoli”. Cioè l’hanno cacciato per un puntiglio, e tanti saluti pure a Samuel Eto’o, il più grande camerunense del calcio di tutti i tempi,  che con la sua Eto’o Academy è stato il pigmalione del ginnastico portiere ora in forza a una certa squadra di Milano. Ma Onana non è esattamente un teppista di quelli che sarebbero dispiaciuti a Oscar Wilde, e pare che la questione sia nata non da baruffe o per divergenti filosofie di dico: “Ovviamente la posizione del portiere è importante e lui è un giocatore importante”, ha detto Song, e dai pochi leak a disposizione sembra che Onana volesse invece giocare coi piedi anche fuori dalla sua area di competenza.

Insomma  voleva uscire e far manovrai, come manco Jongbloed nell’Olanda del ’74. E, soprattutto, avrebbe detto che non voleva giocasse nella “sua” difesa un certo compagno, di professione difensore nel Torino (e chiedete ai tifosi del Toro se non ha ragione Onana). Fatto sta che il ct con il cappellino da baseball e le treccine ha scelto la linea dura e ha mandato in campo il portiere di riserva: che però ha preso tre pere, di quelle che le parava anche Jack O’Malley, e il Camerun ha pareggiato solo perché la Serbia ha ritrovato all’ultimo itante la sua balcanica vocazione al suicidio. Ma alla prossima c’è buona probabilità che i Song boys  vadano a casa, e dunque Onana non s’è perso molto. Anche se restava un paio di giorni in più. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"