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contro mastro ciliegia

Un profugo su ogni autobus

Maurizio Crippa

Ogni 77 abitanti del pianeta, ce n'è uno in cerca di asilo, di un rifugio sicuro. Sono 103 milioni, e in dieci anni sono raddoppiati. Un numero che è persino difficile immaginare, ma quando ci si riesce, cadono come stupidaggini le frasi fatte sui porti chiusi. No, non è il migliore dei mondi possibili, bisogna prenderlo sul serio

I numeri non fanno sempre lo stesso effetto, bisogna riuscire a immaginarli. Dire 77, ad esempio, è tutto e niente. Ma dire 77 persone, paragonarle a un autobus pieno, ma non affollato all’inverosimile come un barcone, è un’altra cosa. Riuscire a figurarsi che oggi nel mondo in ogni autobus su 77 persone ce n’è una rifugiata, perché nel mondo i rifugiati sono 103 milioni, aiuta a farsi un’idea. Diversa dagli slogan a vanvera di certuni politici. Il numero è indicato nel Report 2022 sul Diritto d’asilo della Fondazione Migrantes, organismo della Cei. L’altro dato che dovrebbe essere sufficiente per smontare le frasi fatte sui porti chiusi è che il numero delle persone in fuga dalla propria terra è raddoppiato in dieci anni, una crescita enorme e rapida. No, non è il migliore dei mondi possibili. Poi si può aggiungere che l’Ue è stata in grado nel  2022 di accogliere 4,4 milioni di profughi ucraini, bene. Ma nello stesso periodo “ha fatto di tutto per tenere fuori dai propri confini” persone provenienti da altri paesi, sforzandosi di chiudere tutte le rotte. E i porti italiani sono solo una goccia in un problema più grande. A giugno  i rifugiati in Francia erano 613 mila e in Germania 2 milioni e 235.000. In Italia 296 mila. Ora chiudete gli occhi e ricominciate a lamentarvi degli autobus affollati.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"