(foto Ansa)

contro mastro ciliegia

L'orecchio di Scarpinato

Maurizio Crippa

L'ex procuratore di Palermo ora senatore 5s  coltiva una sua antica ossessione: poter intercettare gli avvocati. Pratica però vietata dal Codice. Ma che importa, lui sogna di essere come Dionisio, il tiranno di Siracusa che scendeva nella grotta a spiare i prigionieri. Peggio della Ddr

Per vetusta e noisetta consuetudine erano i cronisti in vista di pensione, nera e giudiziaria diventavano titoli d’onore, a darsi ai romanzi gialli (noir, fa più fico). Poi la tradizione ha preso una brutta china verso i magistrati, e qui come là non è sempre Pulitzer: così siam finiti con lo sceriffo Claise che fa le indagini come se scrivesse polar. Ma in fondo può andare anche molto peggio. Ad esempio l’ex procuratore Roberto Maria Ferdinando Scarpinato, con l’inventiva che ha, anziché riciclarsi nella banda Giuseppi non poteva darsi alla letteratura? Rischierebbe, nelle fiction, di inventare corbellerie meno gravi di quella appena detta in commissione Giustizia del Senato, e che probabilmente è una sua ossessione segreta: intercettare gli avvocati? Si-può-fareee!. “Ma lei sa che ci sono casi di avvocati arrestati perché portavano messaggi ai detenuti al 41 bis?”, ha strillato Scarpinato in faccia a Gian Domenico Caiazza, giustificando così una pratica inquisitoria degna della Ddr, nonché espressamente vietata dal Codice di procedura. Ma nei suoi sogni segreti di giustiziere, gente che se ne frega dei cavilli, il giudice nisseno vorrebbe essere il tiranno Dionisio di Siracusa, quello che scendeva nella grotta per spiare i dialoghi dei prigionieri. Gli si addice, la parte: Dionisio da Caltanissetta.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"