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contro mastro ciliegia

Il pallone-spia di Rep. sul Salone de Libro

Maurizio Crippa

Lo spericolato antifascista in servizio permanente attivo Berizzi in missione sopra il Lingotto. Per sventare il tentativo della destra di conquistare la Mecca del ceto medio riflessivo. Sarebbe cultura, ma per Rep. sono solo "poltrone"

I cinesi a Rep. fanno un baffo. Lo spericolato cronista in servizio antifascista attivo Paolo Berizzi s’è fatto recapitare in pallone sopra il Lingotto, per spiare le turpi manovre della destra per impadronirsi della Mecca del ceto medio riflessivo. Berizzi sorvola il Salone del libro e uno per uno li stana, i fascisti “a caccia di rivincita sull’egemonia storica della sinistra”. Hanno aperto “il nuovo fronte della scelta della direzione”, dice come avessero invaso l’Ucraina. Come osano? “FdI ha posto un veto su Paolo Giordano” per le sue critiche a Valditara. (Forse invece è perché scrive noiosate sul tema “moriremo tutti”). Ma quella sulla cultura è “una rivendicazione”. Sangiuliano dice “la destra ha cultura, deve solo affermarla”? Per Berizzi è come se avesse bestemmiato a casa di Moravia. Individua tutti i mostri, dal pallone spia: “Evoliani. Ex missini. Partner dei falangisti spagnoli nostalgici di Franco. Esperti di esoterismo prestati all’arte e ex autisti oggi ai vertici del Mic”. Pura prosa da cekista. Disvela un “non sgradimento” per Elena Loewenthal o Culicchia, ma a Berizzi  non gliela si fa: la “giocata potrebbe essere una copertura”. Citano Prezzolini, amano Spengler sul declino dell’Occidente, i nuovi mostri. E’ appunto cultura, ma vista dal pallone antifascista è “il domino delle poltrone”.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"