contro mastro ciliegia

Ogni mattina Provenzano sa che deve spararla grossa

Maurizio Crippa

Dal Salone di Torino "occupato" dal governo agli editori dei giornali che, secondo lui, non ossono vendere

Ogni mattina Peppe Provenzano si sveglia e sa che deve sparare la qualunque. Ma non Cetto, che al confronto era maestro di Realpolitik. Il combattivo vicesegretario del Pd, oggi impegnato nel sostegno della candidatura Schlein, è del resto convinto che le idee debbano bruciare (ha scritto La sinistra e la scintilla). Così due mattine fa, Paolo Giordano aveva annunciato la rinuncia alla candidatura al Salone del libro, con i consueti toni garbati, e Provenzano accende Twitter: “Il ritiro della candidatura rivela scenari inquietanti. La destra di #Meloni vuole riscrivere la storia d’Italia (riabilitando l’Msi) e le scalette di Sanremo. Dal governo vuole occupare la Rai e ora anche il Salone di Torino?”. Inquietanti. Arriveranno i balilla? I marziani?

 

Ieri era il turno dei giornali. E lui già lì come lo strillone del popolo: “Solidarietà alle giornaliste e ai giornalisti del gruppo Gedi in sciopero. L’art 41 della Cost. afferma che l’iniziativa privata è libera, ma che non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale. Così, l’informazione non può piegarsi a mere logiche di mercato, è democrazia”. La stravagante idea che un editore non possa vendere non passerebbe inosservata manco al congresso del Pd. Dove al massimo, come ai bei tempi dell’Unità, qualcuno gli chiederebbe: “Peppe, e chi paga”?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"