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contro mastro ciliegia

Elly e Stefano, recensione al buio

Maurizio Crippa

L'inutlile confronto su Sky tra i due candidati alla sinistra del Pd al ritmo delle tribune politiche di Jacobelli. Con il pubblico già schierato e senza imtenzione di spostarsi. Tanto poi ai televoto dei gazebo rischia di vincer Ultimo, il candidato di Bettini

A meno di un improbabile capitombolo di Bonaccini, tipo presentarsi con un vestito marròn come fece Occhetto quella famosa volta – ma ormai persino  i travet di partito si sono evoluti, e i risvoltini dei pantaloni scandalizzano solo gli ultimi trinariciuti – il confronto in onda ieri sera tra i candidati alla segreteria del Pd, il funzionario senior Bonaccini appunto e la sinistrissima international Elly Schlein, di cui qui anticipiamo una recensione senza averlo visto (orari di chiusura, ma anche purissima noia come quella che ci impedì di guardare Sanremo), è stato la prevista e inconcludente tribunuzza politica. Innanzitutto per il format scelto, un “duello” su Sky Tg24 utile a scontentare i fautori della tv di stato, che però si sono potuti consolare perché il ritmo ha fatto rimpiangere Jader Jacobelli.

Poi i temi: la lotta climatica come forma della lotta alle disuguaglianze, o viceversa non s’è ben capito, i diritti confusi coi rovesci. Da una parte. Dall’altra il lavoro e il salario minimo, non s’è ben capito se con o senza reddito e con o senza superbonus. E il pubblico già diviso e senza la minima idea di cambiare idea. Tutto inutile, come la penultima puntata del Festival. Perché poi deciderà il televoto dei gazebo. E al televoto, ormai si a, avrebbe vinto Ultimo: quello che piaceva a Bettini.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"