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Contro mastro ciliegia

Il riconoscimento alla nascita dei figli delle coppie omosessuali? Biopolitica, non fascismo

Maurizio Crippa

Il sindaco Beppe Sala aveva deciso rilasciare i certificati perché lo stato ancora non ha legiferato in materia. Il prefetto di Milano lo ha bloccato

Noi foglianti previdenti lo abbiamo messo a tema da tempo: nell’attuale divaricata situazione socio-cultural-politica anche in Italia, come è già in altri paesi, i temi della biopolitica diventeranno temi della politica tout-court. E’ un bene, poi dipende come si fa.

   

Tre giorni fa il prefetto di Milano ha imposto al Comune di interrompere il riconoscimento alla nascita dei figli delle coppie omosessuali: il sindaco Beppe Sala aveva deciso rilasciare i certificati perché lo stato ancora non ha legiferato in materia. Ieri, la commissione Politiche europee del Senato ha bocciato la proposta di regolamento europeo per il riconoscimento dei diritti dei figli di coppie gay e l’adozione di un certificato europeo di filiazione. Sala ha detto, e giustamente, che “ne farà una battaglia politica”. Ed è la strada. Invece applicare una “legge che non c’è” per forzare lo stato a farla è una forzatura.

 

Qualche mese fa il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, Pd, aveva convocato i parlamentari del partito piemontesi chiedendo che promuovessero loro una legge: dopo un anno, nulla di fatto. Per i registri e le leggi, ci vuole una maggioranza. Si può averla, o non averla. Ma si eviti di dire che se a decidere è una maggioranza che ha opinione diversa, allora “è fascismo”, è “offensiva della destra”. La biopolitica è divisiva, si discute e si decide. Il fascismo non c’entra.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"