Contro mastro ciliegia
Saggezza per Alfredo Cospito: la Consulta apre a uno sconto della pena
La Corte costituzionale dichiara illegittimo il quarto comma dell’art. 69 del Codice penale rispetto all’erogazione della pena dell’ergastolo. Si apre uno spiraglio per l'anarchico. Sempre meglio un ragionevole dubbio, anche quando si fanno le condanne
"Non si alimenta con pasta, pesce e carne da 180 giorni” ha detto il suo avvocato. Ma qualcosina, ci hanno tenuti informati i media, aveva ripreso ad assorbire, dopo lo scompenso nel momento più grave. Se Alfredo Cospito sta meglio e potrà ritrovare condizioni di salute accettabili, non c’è che da rallegrarsi. Anche se la motivazione dello sciopero della fame, legata al 41-bis che è una decisione legittima presa dai giudici (se vogliamo abrogarlo, la strada è un’altra), resta discutibile. Sarà discussa, probabilmente, anche una decisione assunta oggi dalla Corte costituzionale, che invece riteniamo saggia.
La Consulta ha dichiarato illegittimo il quarto comma dell’art. 69 del Codice penale “nella parte in cui vieta al giudice di considerare eventuali circostanze attenuanti” rispetto all’erogazione della pena dell’ergastolo. In pratica, significa che nella situazione di Cospito si potrà ora valutare un bilanciamento tra aggravanti e attenuanti: cosa che i giudici avevano escluso finora, considerando “l’attentato alla sicurezza dello stato” come uno “tra i reati più gravi in una democrazia”. Ma adesso la Consulta ha aperto una strada che potrebbe far ottenere all’anarchico uno sconto di pena. E’ sempre meglio un ragionevole dubbio, anche quando si fanno le condanne.