Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)

Contro mastro ciliegia

Francesco Lollobrigida, dall'etnico all'etico

Maurizio Crippa

Per il ministro dell'Agricoltura, "esiste un raggruppamento linguistico culturale, una etnia italiana" da tutelare. Non contento del dibattito di qualche settimana fa, ha ben pensato di inserirsi pure in quello della denatalità

Se dovessi dire la mia liberamente, azzarderei che mi sembra più insensata la convocazione degli “Stati generali della natalità” (che poi non sappiamo dove metterli e finiscono tutti a frignare sotto una tenda) che nemmeno il demenziale dibattito sulla “sostituzione etnica”. C’è però questo bizzarro ministro di Munchausen, capace di risollevarsi da solo dai suoi sprofondi tirandosi per la chioma, insomma il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, che non contento dell’astrusità del tema natalista ha pensato bene di shakerarlo (si scusi l’anglismo) con quello sostitutivo a lui caro.

“Credo sia evidente a tutti che non esiste una razza italiana per cui è un falso problema (apperò! ndr), esiste però una cultura, una etnia italiana che in questo convegno immagino si tenda a tutelare, sennò non avrebbe senso”. Esiste “quello che la Treccani definisce raggruppamento linguistico culturale”. Ora, appellarsi alle enciclopedie non è mai una gran trovata, nemmeno per il ministro di Munchausen, si finisce per appellarsi pure alla Crusca. Ma se bisogna essere affezionati “al nostro ceppo linguistico, al nostro modo di vivere”, dalla sostituzione etnica siamo passati alla sostituzione etica.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"