Contro mastro ciliegia
L'Incredibile Scarpinato
Cominciò con i flop del processo Andreotti. s'inventò l'incredibile "Sistemi criminali", poi la risibile patacca della Trattativa. Passato alla corte di Conte ha straparlato di rapporti tra mafia e presidenzialismo. Ma sulla nomina di Colosimo è riuscito a dire che il governo "non è credibile". Quest'uomo credibilissimo e immenso
Aveva cominciato in calzoni corti a pedalare in indagini e processi come quelli contro Andreotti e Contrada, e si sa com’è finita. Tuonò contro “la storia della ostilità del Palazzo nei confronti di magistrati come Falcone”, peccato che l’inchiesta “Mafia appalti” gli scivolò come sabbia tra le dita. Si fece le ossa e il nome da fiction criminale con l’inchiesta “Sistemi criminali” sul golpe presunto degli anni ’90, orchestrato dal magico poker Cosa nostra-massoneria-stato deviato-eversione nera. Tutto archiviato con qualche risolino. Ci riprovò con tigna e fantasia per lunghi anni con la boiata pazzesca della Trattativa. Si consolò girando tv e giornali con le sue verità: “Quasi tutte le indagini sulle stragi italiane sono state depistate da apparati deviati dello Stato”. Finalmente pensionato e assiso su nuovo scranno grazie a Beppe Conte , alla prima occasione, la fiducia a Meloni, s’è fatto protagonista di uno show “tutto si tiene” su doppio stato, neofascismo, stragi e sostenitori del presidenzialismo. E oggi ha detto che l’elezione di Chiara Colosimo alla presidenza dell’Antimafia dimostra che la maggioranza non è credibile”. L’ha detto davvero, Roberto Scarpinato. Quest’uomo credibilissimo e immenso.