contro mastro ciliegia

Floris, principino sul pisello, alle prese col Santoro Scatenato

Maurizio Crippa

A Di Martedì, il giornalista osa quel che non deve, dire che Fabio Fazio e Lucia Annunziata “non li sopporto”. E si è capito di cosa non si può parlare nei talk show

Guardare i talk e non capire. In fondo è per questo che esistono, i talk: per non farsi capire, se sei pubblico basic senza accesso agli arcana imperii. Poi avvengono rare epifanie, e allora anche il più tordo dei distratti qualcosa capisce. Floris (“Di martedì”) ospita Santoro, come intervistare Jack LaMotta. Finché si cazzeggia di Schlein, guerra, “fai un partito?”, è il solito show. Floris sorride, porge la battuta, incassa l’applauso. Finché si passa a Fazio e Annunziata, e Santoro Scatenato osa quel che non deve: “Non li sopporto”. Ohibò. Fazio? E’ rientrato in Rai grazie alla politica, non per “i buoni uffici dell’agente che poi è anche tuo e di molte star”. D’improvviso Floris è sulla punta dello sgabello, scomodo come un principino sul pisello: “Ma che cambia scusa?”. Annunziata? “Questi due sono stati il perno, attorno a cui è girata una politica culturale Rai fatta di esclusione degli altri. Di ammazzamento degli altri”. Floris scudo umano: “Ma così diventa tutto un gossip tra conduttori”. E il Toro: “Erano al centro del babà”. “Ma a che serve?”. Serve che l’epifania qualcosa l’ha fatta capire: si può parlare di tutto, è il mestiere dei conduttori: ma non di agenti, di amici e di quanto pesano i referenti. 

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"