Contro mastro ciliegia
Pd, la nemesi dello streaming vietato da Schlein
La mania della segretaria dem di sottrarsi alla diretta del confronto politico è la fine di una storia. Ieri non ha permesso che si vedesse il dibattito in direzione. Eppure, ai tempi del revenant Bersani, accettarono la gogna con Grillo
Di ciò che ha detto Elly Schlein nella relazione alla segreteria del Pd, ognuno si informi quanto e come vuole, io non ho tutto questo trasporto; di come si possa valutare il suo operato, ad oggi, in questa pagina c’è chi ne sa molto più di me. Ciò che rimbalza dai siti e dai social, e che trovo davvero la cosa più triste, il contrario di una storia, è questa mania (smania?) della segretaria di sottrarsi alla pubblicità delle repliche, del dibattito. Preferisce il monologo. Ieri la brava Lia “che-ci-fa-ancora-lì?” Quartapelle aveva chiesto, e non solo lei, che gli interventi successivi fossero trasmessi in streaming. Niet, ha risposto.
Anzi: quella roba la faceva Renzi. Facciano come vogliono, ma comunque resta l’impressione che sia la nemesi di una intera storia. Fu il Pd di Bersani, quello appena rientrato dalla fuitina di Articolo Uno, a toccare il punto più basso, tragico e comico, della storia del partito, accettando assieme a Letta l’irrisione dello streaming integrale dell’incontro con i marrazzoni arrivati con l’apriscatole. Mezz’ora infame. E adesso proprio la segretaria che con il guru e con gli eredi apocrifi di quel movimentaccio ci va in piazza, proprio lei, Elly Schlein, lo streaming non lo vuole più. Arrivati sul fondo, si riprese a scavare.