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contro mastro

La panna di Giletti e la querela di Graviano

Maurizio Crippa

Un boss della mafia al gabbio che querela per diffamazione l'ex conduttore che intervistava il gelataio Baiardo sulle stragi del ’93 è una notizia che dovrebbe fare pensare. Ma forse fa soltanto molto ridere

Ci sono i dossieraggi e i controdossieraggi, roba grossa o forse farlocca che però riguarda i piani alti, insomma robe da prima pagina. E poi c’è roba meno da prima pagina, il prodotto sublimato della farloccheria di certe famose indagini mafiologiche della tivù. Non si capisce bene cosa sia, ma di certo fa riderissimo. Massimo Giletti, ricordate? Faceva interviste al gelataio della mafia Salvatore Baiardo, portavoce ai tempi belli dei fratelli Graviano, promettendo scoop delle stragi del ’93 (e vuoi che finalmente non saltasse fuori la famosa foto con Berlusconi?). Stava persino preparando delle puntate con Marco Lillo quando zac, Cairo ha segato il ramo su cui stava seduto.

 

Amen, era già buffo così. Ma ora arriva questa notizia, altro che dossieraggi: Giletti è finito querelato per diffamazione addirittura dal boss Graviano. E in effetti, come difende prontamente il Fatto, “è davvero un’impresa diffamare un boss di Cosa nostra, condannato a sei ergastoli per le stragi di Capaci, di via d’Amelio, di Firenze, di Roma e di Milano, mandante dell’omicidio del sacerdote don Pino Puglisi”. E com'è come non è, si vedrà, ma per prendersi una querela per diffamazione da un boss, di panna nella gelatiera di Giletti ne devono avere montata proprio tanta. Ridere.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"