contro mastro ciliegia
I cuccioli e la racaille dei diritti
Lasci il cane in macchina? Processo per direttissima. Lasci la figlia? Te la cavi con una denuncia. E in Francia i gendarmi arrestano in classe un quattordicenne per bullismo di genere. ma quando un tredicenne condannò a morte Samuel Paty, se la presero comoda
Noi vorremmo davvero apprezzarli, condividerli, prenderli persino sul serio questi moralisti dei diritti al rovescio e le loro battaglie – di solito condotte con le manette, la loro arma preferita – per affermare giustizie che tali sarebbero soltanto nel Paese dei Barbagianni. Invece niente, per quanto ci si sforzi, questa racaille dei diritti al rovescio fa solo intellettuale ribrezzo. Al Circeo un tale (“noto imprenditore”, scrive il cronista sottintendendo, lo sciagurato, che sia un’aggravante) aveva lasciato un cucciolo maremmano in auto 5 ore sotto il sole; il cane è stato salvato dai vigili, il “noto imprenditore” invece ha rischiato il linciaggio. Non basta: sarà processato “per direttissima”. Qualche giorno fa a Cusago una coppia ha lasciato in auto la figlia di otto mesi per andare a una festa. Processati per direttissima? Ma va’, solo denunciati per abbandono di minore. Ricorda un fatto più drammatico, ma della stessa grana grossa dirittista. In Francia, i gendarmi si sono presentati in una scuola per arrestare, in manette, un quattordicenne. Coppa grave, certo: aveva minacciato con atti di bullismo un adolescente in fase di transizione di genere. Quando un tredicenne condannò a morte il suo professore Samuel Paty, invece, i flic se la presero molto più comoda. C’è diritto e diritto.
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