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contro mastro ciliegia

Di sicuro c'è solo che è morta (l'orsa)

Maurizio Crippa

In Trentino hanno trovato stecchita l'orsa F36, e per ora nessuno può dire cosa sia successo. Ma il furibondo complottismo animalista sì è già scatenato: la morte “non può essere ritenuta casuale”. E viene in mente il celebre incipit sulla morte del Bandito Giuliano

Anche a non essere geografi, le Alpi Giudicarie non assomigliano alla Valle del Belìce e Sella Giudicarie non è Castelvetrano. Ma nel paese in cui di sicuro c’è solo il complottismo, trovano stecchita l’orsa F36 e il pensiero corre al celebre endecasillabo che Tommaso Besozzi dedicò al Bandito Giuliano: “Di sicuro c’è solo che è morto”. L’orsa F36 dicono che non era cattiva (lo dicevano anche di Giuliano) ma era sospettata per un “falso attacco” a cui due cacciatori. C’era un ordinanza per l’abbattimento, anche se era stata poi sospesa dal Tar. L’hanno trovata morta, e per ora l’Istituto zooprofilattico s’è limitato a dire che “da un primo esame esterno non è stato possibile avanzare ipotesi sulla causa della morte”. Di sicuro, per ora, non si può dire che l’abbiano ammazzata (di Giuliano invece sì). Ma mica si può farla così facile, in Trentino. L’inossidabile Michela Vittoria Brambilla ha subito dichiarato che “occorre fare immediatamente chiarezza” e l’ineffabile Gianmarco Prampolini, presidente di Leal, ha invece sparato a pallettoni: la morte dell’orsa “non può essere ritenuta casuale”. Di sicuro c’è solo che è morta, ma vuoi mettere: si potrà andare avanti col complotto almeno per cinquant’anni. 

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"