contro mastro ciliegia
Galliani, lacrime e (risate) brianzole
Il neosenatore erede del seggio lasciato vuoto dal Cav. ha pianto calde lacrime: "Era il mio tutto, l'ho fatto per lui". Cappato l'ha presa sul serioso: "Mi assumo la responsabilità". Ma in una elezione dove in pratica "ha votato solo la curva del Monza", c'era più da ridere che altro
Zubin Mehta, 87 anni, alla notizia prematura della sua dipartita circolata nel ieri ha risposto al telefono con una risata e un allegro “hello, I’m still alive”. Adriano Galliani, che di anni ne ha otto di meno del gran direttore d’orchestra, si è invece messo a piangere commosse lacrime alla notizia della sua resurrezione in veste politica, o per meglio dire della sua ennesima incarnazione: nelle suppletive senatoriali di Monza e Brianza ha stracciato lo sfidante Marco Cappato ed è diventato l’erede legittimo del seggio lasciato vuoto dal suo Silvio, il fratello di una vita: “Era il mio tutto, dedico la vittoria esclusivamente a Berlusconi”. Mejo di una soap opera di Mediaset. Sulla sponda opposta del Lambro, invece, Cappato ha sfoderato un à plomb degno forse di una causa maggiore: “Non posso che assumermi pienamente la responsabilità della sconfitta”. Che è sempre un bel gesto, non fosse che di qua e di là del Lambro ha votato meno del 20 per cento dei laboriosi brianzoli (“in pratica ha votato solo la curva del Monza”). Galliani ad Arcore ha vinto per il rotto della cuffia, forse la cuffia della Fascina; Cappato ha perso persino nella sua Vedano natia. Il vecchio Zubin avrebbe ghignato, di certo se la ride anche il Cav.