contro mastro ciliegia
Macron tra Le Pen e Gabon
Perdere mezzo governo per fare un regalo a le Pen sull'immigrazione è già un cattivo affare, gli avrebbe detto sir Thomas More. Ma fare un'altro regalo sempre all'eroina della destra xenofoba solo per assecondare la balzana idea di restituire una maschera antica al Gabon, anche se non è neppure loro, sarebbe il secondo cattivo affare del giorno
Perdere l’anima in cambio di tutto il mondo è un cattivo affare, diceva Thomas More: ma per il Galles poi! Il santo Sir era però inglese, e Macron può non conoscere l’ammonimento. Così da ignorare che perdere il governo, o almeno il pezzo soi-disant “centrista”, per fare un regalo di Natale a Marine Le Pen è davvero un cattivo affare. Forse il celebre autore di Utopia, che pure non era un sovranista, oggi gli avrebbe consigliato che anche perdersi un pezzo di elettori (e qualche intellò) di destra in cambio del Gabon, è un altro cattivo affare.
Due arzilli ma non sveglissimi vecchietti francesi avevano trovato in soffitta una maschera africana (un nonno era stato funzionario coloniale) e l’hanno venduta a 150 euri a un antiquario. Che più sveglio, avendola riconosciuta come una rarissima maschera “Ngil” del popolo Fang del Gabon, l’ha rivenduta a 4 milioni. I due distratti hanno fatto causa, e hanno ovviamente perso. Ma l’ha fatta anche il Gabon, che rivuole il manufatto considerato un “guadagno coloniale illecito”. Il giudice ha detto di no anche al governo (attualmente golpista) del Gabon: l’acquisto fu regolare. Invece Macron insiste per restituirlo, in base alla sua filosofia di chiuderla col colonialismo. Così rischia di fare il secondo regalo alla Le Pen. Chapeau.