contro mastro ciliegia
Occhio di Francesco ateo
La stravagante spiegazione di padre Spadaro (possiamo dire chiacchiericcio clericale?) di cosa "veda" il Papa, col suo occhio da "gallo di Chagall", a proposito della guerra
Sentire padre Antonio Spadaro S.I. discettare di “chiacchiericcio clericale” (è quello di chi non la pensa come lui) è un po’ come sentire la Ferragni parlare degli effetti curativi del pandoro. Ma tra i suoi nuovi doveri ci dev’essere anche spiegare la pace vista dal Papa su un giornale che, in guerra, tifa per i cattivi. Incurante di condividere la pagina con un Orsini eccitato dal fatto che Israele stia perdendo, per non dire di Kiyv. Ma è il meno. Più curiose le parole che Spadaro utilizza per squadernare agli ignari il pensiero di Francesco, “che è come il gallo rosso di Chagall con l’occhio spalancato” (un quadro che ha visto di recente), simbolo di “lucidità e chiaroveggenza”. Bene. E ha preso sul serio “più di chiunque altro” (ohibò) “le parole dimenticate del Concilio”. Soprattutto, dice il gesuita, che “il Papa è ateo rispetto a un pagano ‘Deus ex machina’”. Ateo? Bastava dire che non crede ai miracolismi storici: ma perché privarsi di un bon mot da sfoggiare? Anziché presentarlo come un “folle moderato ribelle paziente pasoliniano”, “idiota dostoevskiano, matto felliniano”, basterebbe dire che forse il Papa ha capito che la famosa guerra a pezzi è oggi mondiale, e l’unica domanda è da che parte stare. Altro che chiacchiericcio clericale.