Paola Cortellesi - foto via Getty Images

Contro Mastro Ciliegia

C'è sempre qualcuno più gaslight à la page di te

Maurizio Crippa

L'uscita francese del film di Cortellesi "C'è ancora domani" ha raccolto pesanti, e stravaganti, stroncature da sinistra. A vincere l'Oscar del "qualsiasi cosa voglia dire" è Hélène Frappat che lo ha definito "gaslight-movie cattolico"

Il grande immaginifico fuorisincrono Enrico Ghezzi, non sapendo spiegarsi che tipo di atteggiamento da conte moral animasse Eric Rohmer, disse che si trattava di "dongiovannismo cattolico", qualunque cosa volesse dire. Siccome non c’è non limite al peggio, ci informa Stefano Montefiori da Parigi che l’uscita francese del film di Cortellesi, "Il reste encore demain", ha suscitato un dibattito critico pimpante molto diverso dall’encefalogramma piatto cui siamo abituati qui. E le più esilaranti e indicative sono le stroncature da sinistra.
 

Ad esempio quella di Hélène Frappat su Les Inrockuptibles, un talento d’invenzione lessicale che Ghezzi le spiccerebbe casa. Anche Montefiori è costretto ad arrendersi al "qualsiasi cosa voglia dire" davanti all’accusa che il film sarebbe un "gaslight-movie cattolico". Dove gaslight, dal titolo di un vecchio film di Cukor, che di donne ne capiva, sta per manipolazione psicologica (contro le donne) o giù di lì. Ma, come sapeva Ghezzi, se ci aggiungi un "cattolico" qualcuno che ti prende sul serio lo raccatti. Perché vede, gentile Cortellesi, c’è sempre qualcuno "più gaslighting à la page più di te".

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"