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Contro mastro ciliegia

Gran lezione di Don Carlo all'Europa

La capacità di adattamento di Ancelotti non è opportunismo, come dicono i fessacchiotti del calcio e della politica

Maurizio Crippa

È bastata una precisazione del Real sul valore del Mondiale per il Club per fargli cambiare modulo e tattica in un minuto: quando cambiano i fatti, si cambiano le idee. Sarebbe perfetto in Europa al posto di Ursula

Se volete capire perché Ancelotti ha vinto più Champions di tutti non fatevi annoiare dai giochisti da tastiera che vi spiegano che no, il vero maestro è Guardiola invece lui è un furbacchione emiliano che si adatta agli eventi. Se volete capire perché il metodo Ancelotti è intelligenza cristallina, oltre che capacità di evoluzione e adattamento che Darwin gli fa il solletico, e dovrebbe essere insegnato nelle scuole di politica, lasciate perdere il calcio, scacchiera troppo modesta per Don Carlo. L’esempio assoluto ieri, altro che il catenaccio col Dortmund. Lo intervistano: Mondiale per club? “La Fifa se lo scorda. Una partita sola del Real Madrid vale 20 milioni e la Fifa vuole darci quella cifra per tutta la coppa. Come noi altri club rifiuteranno”. Pronta precisazione del Real: “Il nostro club gareggerà come previsto, con orgoglio e il massimo entusiasmo”. Tre minuti e Don Carlo opera un cambio tattico e di modulo da applausi: “Non c’è niente di più lontano dal mio interesse che rifiutare la possibilità di giocare un torneo che considero una grande opportunità per il Real”. Cambiare idea quando cambiano i fatti è la virtù dei forti che non hanno niente da nascondere. Un po’ come Meloni al governo. In Europa, ci vorrebbe Don Carlo al posto di Ursula.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"