(foto Ansa)

contro mastro ciliegia

La scala Mercalli ha fatto zero (al voto)

Maurizio Crippa

L'incredibile performance del “climatologo cataclimatico" col papillon Luca Mercalli, candidato in un paesino piemontese di 180 abitanti col progetto di farne "l'ecoborgo perfetto". Qualsiasi cosa significhi. Peccato che dagli abitanti di Usseaux ha avuto zero voti. Ma lui, vanesio, ha detto che sul clima non combina niente manco il Papa

Luca Mercalli, “climatologo cataclimatico con il papillon”, è una magnifica ossessione del mio amico Giuliano, da anni non perde occasione di misurare le sue sparate a misura di talk del ceto climatico riflessivo, il “ground zero della megasiccità”, con l’amabile scetticismo dei Coleridge “water water everywhere / nor any drop to drink”. Meno raffinato di lui, a me il presidente della Società meteorologica italiana, con quella pettinatura da paggio rinascimentale ha sempre fatto ridere. Se fai lo scienziato non ti vesti da putto televisivo, sennò diventi come Tozzi con la piccozza o il fisico coi sandali. Fumetti. Ma ora c’è qualcosa che fa anche riflettere.

 

Il cataclimatico si era candidato a  Usseaux, 180 abitanti in Piemonte. Anche se vive a Oulx, e né qui né là poteva votare perché risiede ad Almese. Sta di fatto che non ha preso un voto, zero come il termometro o la scala Mercalli. Ma siccome è vanesio ha commentato: “Hanno usato la stessa indifferenza che usano per l’ambiente, se non riesce Papa Francesco a dare una svolta per il clima, figuriamoci se posso farlo io”. Eppure ci credeva, prima delle elezioni aveva detto: “Usseaux sarà l’ecoborgo perfetto. La lotta al cambiamento climatico parte da qui”. Ma gli ussesi hanno deciso che era meglio che partisse lui, col papillon in saccoccia. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"