Contro mastro ciliegia
L'assassino belluino del bracciante Satnam Singh e le altre istigazioni all'odio
Ci sono altre cose civilmente oscene: l'ex sindacalista Cremaschi che invoca la ghigliottina, la grillozza Cherchi che evoca piazzale Loreto per i deputati di maggioranza. Senza dimenticare il cognato di Renzi perseguitato per otto anni "in odium Renzi"
L’omicidio belluino di Satnam Singh, il bracciante indiano gettato dal suo “datore” in mezzo alla strada dopo una mutilazione sul lavoro, grida vendetta davanti agli uomini e a Dio. E giustamente oggi tutti i giornali saranno pieni di indignazioni denunce e richieste di giustizia. Ci fermiamo perciò qui. Perché ci sono anche altre storie d’odio, di istigazioni all’odio non meno orribili, che per solito i giornali colpevolmente tralasciano. Ad esempio l’istigazione all’odio di Giorgio Cremaschi, ex sindacalista per mancanza di altri lavori, che ha detto in tv: “Bisogna che i ricchi ricomincino ad avere paura… sento il bisogno della ghigliottina, che ha risolto tanti problemi”. O la grillozza Susanna Cherchi che alla Camera, quindi peggio, ha istigato all’odio contro chi è di destra: “Prima o poi la pagherete voi, i vostri figli e i vostri nipoti… Gli italiani sono un popolo strano. Non dimenticate piazzale Loreto dove Mussolini l’hanno messo a testa in giù”. D’altro genere ma con un certo grado di parentela è la tigna con cui il pm fiorentino Luca Turco ha voluto indagare per 8 anni con un’accusa infamante e assurda il cognato di Renzi (reductio ad Renzum) Andrea Conticini e ha dovuto incassare un’assoluzione e perché “il fatto non sussiste”. Otto anni di gogna invece sì.