contro mastro ciliegia
Studentesse socializzate asine
La ridicola storia delle maturande di Venezia che fanno scena muta all'orale per protestare contro il brutto voto in greco, vissuto "come una mancanza di rispetto” ha un aspetto anche peggiore: il prof che rassicura "saranno comunque promosse" e il giornalismo che applaude
Chissà se funziona come per la caricatura dei Monty Python a Trinità dei Monti, con l’esaltato che urlava “persone socializzate come donne”. Ma certo la studentessa di un liceo di Venezia, e le sue due damigelle, potrebbero essere definite maturande socializzate asine. Succede che la classe non è andata bene nella versione di greco e allora lei decide di fare scena muta all’orale: non vuole subire “una simile ingiustizia”, “l’ho sentita come una mancanza di rispetto”. Il voto, insomma. La mancanza di rispetto che ti socializza asina. “Aveva tutto da perderci ma ha fatto una battaglia di dignità”, ha scritto il Corriere di Venezia, mettendo con ciò il timbro sulla morte cerebrale del giornalismo. Che presentarsi a un esame ed essere giudicati sia un insulto alla dignità è una scemenza che qualsiasi adulto senziente dovrebbe combattere a mani nude. Invece la cosa che fa cadere braccia non sono le studentesse-nessuno-mi-può-giudicare, ma è il prof, socializzato commissario esterno, che rassicura: “Verranno comunque promosse”. Se ti presenti a un concorso, persino a scuola guida, e rifiuti di affrontare una prova, non lo passi. Si chiama principio di realtà. Del resto il beau geste è un po’ paraculo, lei ha già una borsa di studio per meriti atletici nell'Ohio. Gambe rubate alla filologia greca.