Il ministro Gennaro Sangiuliano (foto Ansa)

contro mastro ciliegia

I Tao-buuurini contro Sangiuliano

Maurizio Crippa

Davvero la Rai ha tagliato i fischi contro il ministro a Taobuk? Non è chiaro. Quel che è chiaro, e grave, è altro: quale diritto hanno, i fascistelli del ceto medio compulsivo, i frequentatori dei Cantagiro editoriali, di fischiare un ministro prima ancora che parli? Su che libri hanno letto questa idea di democrazia?

Confondersi tra Colombo e Galileo è imbarazzante e disdicevole, ma anche far morire Matteotti a Bologna nel 2026 è una scemenza. Eppure lo stato maggiore della sinistra, che era presente, non se n’è accorto. Forse sono più ignoranti di Sangiuliano, però ridono solo di Sangiuliano. Anche ripulire l’audio dai buh e dai fischi è  imbarazzante e disdicevole (sempre ammesso che sia stata la Rai, che però smentisce, il video l’avrebbe confezionato Taobuk). Non diremo come la capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera che è una “deriva autoritaria della Rai”, altra scemenza, ma certo non fa chic.

La vera questione, più grave, e trascurata è questa: quale cazzo di motivo o diritto avevano, i buuurini di Taormina per fischiare? “Grazie al ministro che ci onora della sua presenza" era appena stato detto dal palco, e giù fischi. Esiste forse la licenza di fischiare un rappresentante del governo prima ancora che parli? Perché i fascistelli del ceto medio compulsivo non lo riconoscono legittimato? Ma che libri leggono, che cultura della democrazia hanno questi tronfi frequentatori dei Cantagiro dell’editoria, pellegrini da fiere  di piazza con i loro imbonitori libreschi? Avevano motivo di fischiare, questi antidemocratici, ignoranti clienti del Festivalbar della Cultura?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"