Contro mastro ciliegia
Giornalisti liberi contro Putin. L'Italia difenda Battistini e Traini
Onore e solidarietà a Stefania Battistini e Simone Traini, inviati Rai, che hanno realizzato un reportage al seguito dei soldati di Kyiv penetrati in Russia, e ora minacciati di provvedimenti legali da parte dell'invasore Putin. Il governo ora faccia il suo dovere
Se non fosse politicamente ributtante e moralmente osceno, farebbe anche ridere: il governo di un oligarca invasore e assassino di giornalisti che convoca l’ambasciatrice italiana Cecilia Piccioni (fonte Tass) per protestare per “l’attraversamento illegale del confine di stato” da parte di due bravissimi giornalisti Rai, Stefania Battistini e Simone Traini, che hanno realizzato uno splendido reportage dalla città di Sudzha, nel Kursk.
Non ricordiamo che Putin o i suoi lacchè informativi si fossero lamentati con l’ambasciata italiana quando l’ex corrispondente Rai da Mosca, Marc Innaro, diceva in tv: “Basta guardare la cartina geografica per capire che, negli ultimi 30 anni, chi si è allargato non è stata la Russia, ma la Nato”. Manco Caracciolo. Ma evidentemente uno dei primi reportage di informazione libera e democratica realizzati in territorio russo da molto tempo a questa parte, che mostra l’efficacia della controffensiva di Kyiv, mentre i civili russi non vengono massacrati, come capitò agli ucraini, non è andato giù al Cremlino. Al solito, come prima scelta, prova a minacciare i giornalisti. Onore e solidarietà a Stefania Battistini e Simone Traini. Ora il governo faccia il suo dovere.