Contro mastro ciliegia
Morbosi ma anche sordi
Il Garante per la protezione dei dati personali (Privacy), è intevenuto sull'eccesso di informazione a rischio morbosità a proposito del tragico fatto di Paderno Dugnano, richiamando giornali e siti web alla deontologia e al rispetto dei minori. Quasi nessuno (sui media chiamati in causa) ha mostrato di accorgersene. Molto male
Il Garante per la protezione dei dati personali, comunemente detto della Privacy, ha stigmatizzato ieri “il comportamento di alcune testate che nel dar conto della tragica vicenda di Paderno Dugnano hanno riportato foto, nomi e particolari, anche di soggetti minori, eccedenti le pur legittime finalità informative”. Ha chiarito, ma temiamo non un volta per sempre, che “tale comportamento rischia di far degenerare la cronaca nella morbosa spettacolarizzazione”, che “contrasta con il principio di essenzialità dell’informazione e con le particolari garanzie accordate ai minori dall’ordinamento e vìola la normativa privacy e le Regole deontologiche”. E’ un peccato che noi, nel nostro piccolo, non si sia ben riusciti a focalizzare a quali “alcune testate” il Garante si riferisse, dacché – da ricognizione – i “media e i siti web” che più hanno ecceduto alle pur legittime finalità informative (sul sito di quotidiano, ieri sera, sette articoli in homepage) l’ammonimento del Garante lo hanno allegramente trascurato. Lui, il Garante, si riserva “l’adozione di provvedimenti ritenuti opportuni, eventualmente anche di carattere sanzionatorio”. Noi, vorremmo avesse la stessa attenzione anche quando la morbosità dei media riguarda altri casi, sanguinosi seppur non di sangue.