Contro mastro ciliegia
I ragazzi italiani preferiscono il coltello
Mentre negli Stati Uniti, la candidata democratica alla presidenza Kamala Harris promette una stretta sulla vendita di armi da fuoco, in Italia i giovani assassini usano l'arma bianca
Non per inutile sfoggio di insensibilità, né per abusare di quel margine di cinismo che la professione costringe a elaborare, ma per riflettere ancora un attimo sui quei fatti sconvolgenti – Paderno Dugnano, Terno d’Isola – che ci hanno inquietati negli scorsi giorni. Giovani assassini e coltelli. In America, nella Apalachee High School di Winder, in Georgia, un adolescente ha sparato a compagni e insegnati causando quattro morti e trenta feriti. L’ennesimo mass shooting, sono già oltre 400 nel 2024.
Subito la politica di marca dem ha rilanciato la sua soluzione: “Non possiamo più accettare le stragi negli Stati Uniti, non sono normali” ha detto Biden. E Harris: “Quando è troppo è troppo, una tragedia insensata”, e ha promesso nuove strette sulla vendita di armi da fuoco. Anche in Italia, dove ancora non siamo ai mass shooting, i giovani uccidono senza motivo. Ma usando coltelli. E non valga questo a dire che allora le campagne in America per vietare la vendita di armi siano inutili. Però forse il tema è un altro, non è politica né sociologia: è perché avviene. Se l’è chiesto anche Salman Rushdie, da dove nasca questa violenza, lui che da un coltello, però motivato (motivato?) da mano islamica è stato brutalmente ferito. Il libro si chiama Knife.