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contro mastro ciliegia

Kriss Kristofferson, libero come un Kid

Maurizio Crippa

E' stato il più bello, il più romantico e perciò perdente del cinema della nuova America. L’eroe di una frontiera che non c’era più da un pezzo. E da cantante si è meritato la country hall of fame. Grazie di tutto. Ora bussa alla porta del cielo

Non possiamo non mandare un ultimo saluto, e un grazie di tutto, a Kriss Kristofferson, che è stato il più bello, il più romantico e perciò perdente del cinema della nuova America. L’eroe di una frontiera che non c’era più da un pezzo. Campi lunghi, vitalità da vivere e buttare, e malinconia. Che è stato il Kid, il bandito con l’anima ficcata da qualche parte che il vecchio amico Pat Garrett ammazza, sparandosi nello specchio: “Non avrei mai pensato che ti saresti messo quella patacca addosso”, gli dice. E lo sceriffo: “Sembra che i tempi siano cambiati”. “I tempi, forse. Io no”. E’ stato, a pari merito, o forse per qualcuno è stato anche di più, un gran cantante country, il compagnia di Johnny Cash, Willie Nelson della sua Janis Joplin di Me and Bobby McGee. Ma qui lo salutiamo soprattutto come attore, quello che con Barbra Streisand fa E’ nata una stella”. Il compagno di follia o feticcio prediletto di Peckinpah, l’Anatra di gomma di Convoy, quando ormai erano i camion 18 ruote a disegnare l’ultimo mito della frontiera. Le Hawaii sono stato il suo ultimo territorio libero. E’ morto a 88 anni, sull’isola di Maui. Ora bussa anche lui alle porte del Cielo.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"