contro mastro ciliegia
Kriss Kristofferson, libero come un Kid
E' stato il più bello, il più romantico e perciò perdente del cinema della nuova America. L’eroe di una frontiera che non c’era più da un pezzo. E da cantante si è meritato la country hall of fame. Grazie di tutto. Ora bussa alla porta del cielo
Non possiamo non mandare un ultimo saluto, e un grazie di tutto, a Kriss Kristofferson, che è stato il più bello, il più romantico e perciò perdente del cinema della nuova America. L’eroe di una frontiera che non c’era più da un pezzo. Campi lunghi, vitalità da vivere e buttare, e malinconia. Che è stato il Kid, il bandito con l’anima ficcata da qualche parte che il vecchio amico Pat Garrett ammazza, sparandosi nello specchio: “Non avrei mai pensato che ti saresti messo quella patacca addosso”, gli dice. E lo sceriffo: “Sembra che i tempi siano cambiati”. “I tempi, forse. Io no”. E’ stato, a pari merito, o forse per qualcuno è stato anche di più, un gran cantante country, il compagnia di Johnny Cash, Willie Nelson della sua Janis Joplin di Me and Bobby McGee. Ma qui lo salutiamo soprattutto come attore, quello che con Barbra Streisand fa E’ nata una stella”. Il compagno di follia o feticcio prediletto di Peckinpah, l’Anatra di gomma di Convoy, quando ormai erano i camion 18 ruote a disegnare l’ultimo mito della frontiera. Le Hawaii sono stato il suo ultimo territorio libero. E’ morto a 88 anni, sull’isola di Maui. Ora bussa anche lui alle porte del Cielo.