contro mastro ciliegia
Spalletti la spara su Israele
No, decisamente non è un intellettuale come Guardiola. Ma il ct della Nazionale, praticamente la quarta carica dello stato, dovrebbe almeno imparare dalla prima carica come ci si rivolge al paese che ha subito il pogrom del 7 ottobre. Poi ci sono uomini di sport che fanno di peggio, e sono pure del Pd
Domenica sera da Fazio c’era Pep Guardiola, e se qualcuno ancora nutrisse dubbi che è uno degli allenatori più grandi della storia, si sarà fatto edotto che è un uomo intelligente, ironico, parla un bell’italiano e raramente sbaglia l’intenzione e il senso di una frase. Tutto il contrario, insomma, di Luciano Spalletti, profeta contadino di poca ironia e meno costrutto che non perde occasione per dire cose sbagliate, cui di solito segue rettifica. Ma essendo ct della Nazionale, in pratica quarta carica dello stato, dovrebbe provare a moderarsi. Anziché sparacchiare, alla vigilia della partita con Israele, questo cross fuori misura: “Penso che ci siano molti israeliani che non vogliono la guerra e noi dobbiamo convincere sempre qualcuno in più che questa è una cosa che deve finire. Si va a giocare la partita con la speranza di convincere sempre qualcuno in più”. Convincere Hezbollah? Ascoltasse un po’ la prima carica dello stato, imparerebbe almeno a premettere alle sue fregnacce un saluto di un benvenuto a chi ha subito il 7 ottobre. Un altro uomo di sport, Mauro Berruto, ha fatto peggio con la discutibilissima opinione che la partita di ieri non era da giocare, “per me rappresenta la sconfitta stessa dello sport”. Almeno Spalletti ha un attenuante, non è del Pd.
CONTRO MASTRO CILIEGIA