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contro mastro ciliegia

Ranucci e la sporcificazione fatta sul nulla

Maurizio Crippa

Una settimana di "dileggio all'olio di ricino", di "pre-news" che come il "pre-crime" predice e condanna prima degli eventi stessi. Poi Report è andato in onda, e ha mostrato il nulla, il niente. Ma un niente maleodorante, che corrompe la vita pubblica

"Sveleremo un nuovo caso Boccia, che potrebbe essere al maschile”. “Giuli? Meglio che domenica guardi la partita”, sghignazzava Ranucci. “A Gennaro mando un saluto. E’ uno dei pochi che sa cos’è la dignità”. “Può portare alle dimissioni?”, “questo non l’ho detto. “Giuli ha detto che ha delle prove, se le ha, le mostrasse”. Una settimana così, una settimana a spedire pizzini e insinuazioni, anche molto pesanti perché riguardavano non solo la politica, ma i comportamenti privati e le scelte di vita di persone. E i giornali che si mettono sull’attenti, anzi con la lingua penzoloni aspettando l’osso: “Che cosa svelerà Report?”. I “precog” della pre-news che annuncia colpe e determina le dimissioni, li abbiamo definiti. Poi domenica la tanto strombazzata  pubblicizzata trasmissione Report di Sigfrido Ranucci è andata in onda. Ebbene? Niente. Per una settimana si sono ascoltate porcherie e insinuazioni da trivio omofobico, preconizzazioni di terremoti politici in arrivo. Niente, solo fuffa, già visto. Ma il “dileggio all’olio di ricino” per dirla con Giuliano Ferrara, corrompe e lascia la schifezza maleodorante della sporcificazione della vita pubblica. Come ha scritto Aldo Grasso, per questa robaccia “non si parli di servizio pubblico”.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"