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Statale di Milano, ma che fai?

Maurizio Crippa

Nella città in cui sfregiano i murales di Segre e Modiano e i Giovani democratici inneggiano alla resistenza di Hamas (tutto bene Pd?) l'università di via Festa del Perdono ospita il militante Kalomenìdis che inneggia al 7 ottobre. Ma un convegno su Israele era stato vietato

Milano “città martire della Resistenza” e del Memoriale della Shoah è da troppo tempo la città dall’aria irrespirabile in cui vengono sfregiati i murales di Liliana Segre e Sami Mondiano, ma in cui il sito dei Giovani democratici organizza un dibattito online dal titolo “Liliana Segre deve condannare Israele?”, il cui senso è criticare “il suo rifiuto a definire il massacro  israeliano con l’appellativo di genocidio”. Non s’è mai visto lo stesso stesso ardore per difendere Segre quando viene insultata nei cortei. Però ieri i Giovani dem postavano messaggi  odiosi contro “decenni di oppressione e violenza a Gaza” (tutto bene Pd?). Ma tutto si tiene, Milano è anche la città in cui l’Università Statale oggi ospiterà il soi disant “scrittore poeta e militante politico” Filippo Kalomenìdis per parlare del “7 ottobre meraviglioso” e dei “guerriglieri sui deltaplani vento di liberazione”. Ignoriamo se ci sarà anche l’esaltazione degli stupri, ma siamo lì. Va detto che la stessa università in maggio aveva bloccato un incontro della associazione Pro Israele (“gravi rischi”), ma non è mai intervenuta contro le occupazioni. Intanto è cambiato il rettore, c’è una rettora. Ma l’ateneo di via Festa del Perdono resta imperdonabile.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"