
Foto Ansa
contro mastro ciliegia
Sangiuliano e l'inutile inchiesta
E' stata la stessa procura a chiedere l'archiviazione per l'inchiesta (accuse di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio, che cosa risibile) contro l'ex ministro della Cultura. Che era quasi finito carbonizzato nella nosta inchiesta di gossip pompeiano. Ora sta a Parigi, e sarà contento. Vergogna invece per la stampa costretta a rossicchiare l'osso del gossip pur di campare
Forse dalla sua nuova postazione all’ombra della Tour Eiffel se ne sbatterà allegramente, come direbbe Prezzolini. E poi ha altro da fare, vuole intervistare Macron. Facesse una passeggiata verso l’Arche della Défense, potrebbe meditare con Jack Lang su come per fare il ministro della Cultura ci si debba tenere lontani dai pasticci pompeiani. Ma siccome l’uomo non è di legno, ed era andato a rischio di finire carbonizzato per quella storia più da fessi che altro, la notizia gli farà piacere e gonfiare l’italico petto. Il Tribunale dei ministri ha archiviato le accuse di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio (difficile stabilire quale delle due fosse più risibile) nell’inchiesta che era stata aperta contro Giuliano Sangiuliano per le note folate di gossip e propalazioni che gli erano costate la gogna e la ghirba.
E’ stata la stessa procura a chiedere il proscioglimento. Uscire a testa alta da un’inchiesta in Italia non è poi così infrequente. Ma è sempre una nota di merito. E una nota di disdoro non solo per i politici che hanno approfittato per fargli la guerra, ma per la stampa ridotta a riciclare i social e il gossip pur di avere un osso da rosicchiare.


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Sangiuliano e l'inutile inchiesta

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