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contro mastro ciliegia

Sangiuliano e l'inutile inchiesta

Maurizio Crippa

E' stata la stessa procura a chiedere l'archiviazione per l'inchiesta (accuse di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio, che cosa risibile) contro l'ex ministro della Cultura. Che era quasi finito carbonizzato nella nosta inchiesta di gossip pompeiano. Ora sta a Parigi, e sarà contento. Vergogna invece per la stampa costretta a rossicchiare l'osso del gossip pur di campare

Forse dalla sua nuova postazione all’ombra della Tour Eiffel se ne sbatterà allegramente, come direbbe Prezzolini. E poi ha altro da fare, vuole intervistare Macron. Facesse una passeggiata verso l’Arche della Défense, potrebbe meditare con Jack Lang su come per fare il ministro della Cultura ci si debba tenere lontani dai pasticci pompeiani. Ma siccome l’uomo non è di legno, ed era andato a rischio di finire carbonizzato per quella storia più da fessi che altro, la notizia gli farà piacere e gonfiare l’italico petto. Il Tribunale dei ministri ha archiviato le accuse di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio (difficile stabilire quale delle due fosse più risibile) nell’inchiesta che era stata aperta contro Giuliano Sangiuliano per le note folate di gossip e propalazioni che gli erano costate la gogna e la ghirba.

E’ stata la stessa procura a chiedere il proscioglimento. Uscire a testa alta da un’inchiesta in Italia non è poi così infrequente. Ma è sempre una nota di merito. E una nota di disdoro non solo per i politici che hanno approfittato per fargli la guerra, ma per la stampa ridotta a riciclare i social e il gossip pur di avere un osso da rosicchiare.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"