Arrivano le lettere d'amore di Mitterrand. Passioni, malattie, e una sinistra che aveva un progetto
Le lettere d’amore, il diario di un decennio di passione segreta, la nascita di una figlia da amare di nascosto, perché nessuno là fuori può comprendere, sostenere, perdonare. Secondo quanto ha scritto il Figaro nel fine settimana, Gallimard pubblicherà a ottobre le lettere che François Mitterrand, ex presidente di Francia, ha scritto alla sua amante, Anne Pingeot, assieme al diario che lui teneva negli anni Settanta, quando da quella relazione clandestina nacque Mazarine, “l’unico regalo che mi ha fatto nella sua vita”, avrebbe poi detto Anne, moltissimo tempo dopo la morte dell’ex presidente. Quarant’anni di silenzi e di promesse, andremo a vivere insieme e tutti sapranno di noi, mentre Mitterrand diventava presidente, una e due volte, rifondava la sinistra francese tenendo nascosta la sua seconda famiglia e mentendo sul proprio stato di salute (aveva un tumore alla prostata fin dall’inizio del suo primo mandato, Mitterrand, ma il suo medico disse che stava bene, e tutti lo ribadirono per anni e anni, alcuni ignari, altri mentendo, fino a che, nel 1992, il presidente non dovette farsi operare e quel cancro divenne pubblico e scandaloso, ma il mitterrandismo era già un fatto della storia). A ottobre, il 26, si celebrano i cent’anni dalla nascita di Mitterrand, l’occasione per ripercorrere quella storia privata così appassionata e irrimediabile, che vista oggi, nella stagione della post verità, come l’ha definita l’Economist mettendo in copertina un naso da Pinocchio, sembra a tratti implausibile.
Anne Pingeot, l’amante, decise molti decenni fa di tacere, di non mettersi di traverso, di credere alle promesse e di fidarsi della doppia vita, ritagliando quello spazio che le era concesso, aspirando a molto di più, certo, ma senza dirlo a nessuno. Soltanto sua figlia Mazarine ha reso omaggio al coraggio di sua madre, “l’eroina di un film che nessuno interpreterà mai”. Soltanto qualche anno fa, quando ormai Mitterrand era morto da anni, Anne si è mostrata, ha rivelato i suoi sogni, le sue ambizioni, i disegni della casa in cui vivere insieme, la prospettiva di una vita alla luce del sole, dopo che il segreto Mazarine non era più un segreto, dopo che lo scandalo dell’amore per una giovinetta che aveva l’età dei suoi figli – Anne aveva 20 anni quando s’innamorò di François, François aveva 47 anni quando s’innamorò di Anne – aveva smesso di essere un pettegolezzo. “Mi scriveva lettere appassionate, io gli credevo – ha raccontato la Pingeot al giornalista inglese Philip Short, autore di un libro su Mitterrand dal titolo “Portrait d’un ambigu” – Che idiota che sono, scoprire di non essere la preferita, questa è stata la cosa più dura”. La signora Mitterrand, Danielle, ha sempre voluto mantenere intatte le apparenze, ha impedito al marito di far diventare la residenza estiva a Latche la “maison” degli amanti, ma non ha potuto interrompere quel romanzo, nemmeno quando Anne sentiva di non farcela più, come quando, incinta di sette mesi della figlia di Mitterrand, vide le immagini di lui e di Danielle in visita ufficiale a Cuba.
La pubblicazione di Gallimard è stata accolta con un certo scetticismo, è la vittoria del voyeurismo su un passato che poteva rimanere com’era nelle nostre memorie pre news a ciclo continuo, ha commentato qualcuno, come se oggi fosse possibile saccheggiare ancora cuori che ormai non battono più. Il voyeurismo si esercita oggi su altro, sulle francesi che scoprono i toy boys, per esempio, come raccontava due giorni fa il Sunday Times, mettendo come foto esemplificativa, neanche fosse una notizia recente, quella di Emmanuel Macron assieme a sua moglie Brigitte, molto più anziana di lui. Semmai le celebrazioni di Mitterrand – sono in uscita altri saggi e una cerimonia cui assisterà l’attuale presidente, François Hollande, che è cresciuto sotto l’ala di Mitterrand e che lo ha spesso evocato, come ispirazione a un coraggio che gli manca – metteranno in moto un voyeurismo politico, la nostalgia per un progetto di sinistra che aveva un che di temerario, e risplendeva più di un amore appassionato e segreto, più di un cancro nascosto, senza svenimenti pubblici, senza brioche a colazioni clandestine.