Un elettore del Midwest che aveva votato l’ultima volta nel 2008 dice: quest’anno penso che andrò a votare, ma sono convinto che “se davvero il mio voto contasse, se davvero il nostro voto facesse la differenza, il governo non ci farebbe votare”. Il paradosso è che per rimettere in circolo un po’ di energia non resta che strillare nelle orecchie degli stanchi come delle sveglie: votate.
Si sta votando tantissimo in America, in anticipo come prevede la legge in molti stati, con file lunghe e facce determinate che tutti i commentatori stanno cercando di decifrare: chi ci guadagna, Donald Trump o Joe Biden? Vaticinare l’esito di questa affluenza preventiva è uno di quei lavori sfinenti che a pochi giorni dall’Election Day – e dal conteggio che chissà quanto si protrarrà, e in che stati – possiamo risparmiarci. Semmai è più interessante rispondere a una domanda collaterale rispetto all’early voting ma decisiva: perché molti americani, moltissimi, non vanno a votare? Il sito FiveThirtyEight assieme a Ipsos ha fatto un’indagine su questa questione, sul perché cioè tra il 30 e il 60 per cento degli americani, a seconda degli anni, decide di non andare a votare. La risposta non è univoca, perché ci sono molti fattori che incidono sull’astensione, alcuni contingenti altri invece molto profondi e strutturali.
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