“Siamo il classico esempio di una famiglia moderna”, scrive la Harris nel suo memoir: i figli acquisiti la chiamano “Momala”, la prima moglie è un’amica, la tribù Harris si è unita a quella degli Emhoff. Doug ha anche trovato il suo posto nella galassia tutta al femminile della Harris, quella sisterhood che Kamala ha sperimentato con la mamma e la sorella Maya e che poi è diventata per buona parte della sua vita il baricentro di tutto
Sono troppo vecchio per fare giochetti o nascondere la palla. Mi piaci davvero molto, vorrei scoprire se riusciamo a far funzionare questa cosa”. Doug Emhoff, il primo “second gentleman” della storia americana, mandò questa email a Kamala Harris il giorno dopo il loro primo incontro – un appuntamento al buio voluto da lui – assieme a un calendario dei due mesi successivi con possibili date in cui rivedersi. Era il 2013 ed “è da allora che funziona”, scrive la Harris nel suo memoir “The Truths We Hold: An American Journey”.
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