Cosmopolitics

Lui, l'ex e gli errori del passato. Cummings vs Johnson

Si prepara lo scontro in Parlamento tra il guru cacciato e il premier inglese sulla gestione della pandemia. Quanto pesa in politica la vendetta personale

Paola Peduzzi

Il premier mastica amaro anche se in realtà le cose non gli stanno affatto andando male: nelle urne alle amministrative i Tory hanno avuto buoni risultati e un paio di exploit inattesi; la campagna di vaccinazione ha fatto dimenticare il 2020 di disastri, compreso quel che dice Cummings, cioè che Johnson avrebbe potuto evitare molte vittime, e ha per questo le mani sporche di sangue; l’elettorato sembra preoccuparsi poco delle inchieste sul sistema di potere di Johnson

Gli ex sono sempre difficili da gestire, ma quando non hanno molto da perdere, quando anzi hanno un archivio di documenti e screenshot ben curato, quando hanno l’aura dei guru, dei maestri, dei geni (del male o del bene non importa), è quasi impossibile. Lo sa bene Boris Johnson, il premier inglese alle prese con il suo ex consigliere Dom Cummings, che dopo mesi di silenzio s’è (ri)messo a scrivere e denunciare, circostanziato come nessuno, chirurgico nella sua vendetta contro questo governo e questo premier, ex datore di lavoro, ex adepto, ex amico. Mercoledì Cummings andrà ai Comuni a parlare della gestione della pandemia da parte dell’esecutivo: chiedetemi quel che volete, ha detto, posso parlare per ore. Poiché mercoledì è anche il giorno del Question Time, è possibile che Johnson sia costretto a rispondere a caldo alle accuse di Cummings, e quando improvvisa si sa che tutto può accadere. Il premier mastica amaro anche se in realtà le cose non gli stanno affatto andando male: nelle urne alle amministrative i Tory hanno avuto buoni risultati e un paio di exploit inattesi; la campagna di vaccinazione ha fatto dimenticare il 2020 di disastri, compreso quel che dice Cummings, cioè che Johnson avrebbe potuto evitare molte vittime, e ha per questo le mani sporche di sangue; l’elettorato sembra preoccuparsi poco delle inchieste sul sistema di potere di Johnson, anche se sta riemergendo potente il “nasty party” di un decennio fa. Ma qui non si tratta di successi o immagine, it’s personal, e c’è un’asimmetria nella percezione degli ex amici, un’asimmetria che Cummings ha la capacità di alimentare ogni volta che apre bocca: senza di me non saresti nessuno. Questo è il debito che Johnson ha nei confronti del suo ex, il fatto che l’architetto è l’altro, il regista della Brexit e della trasformazione dell’offerta politica dei conservatori è l’altro: il premier ne è l’interprete e anche colui che sa calare quel radicalismo nella vita quotidiana, senza i toni sulfurei del guru in maglietta, ma risulta comunque lui il debitore.

 

L’entourage di Johnson non resta fermo ad aspettare: stanno uscendo articoli sulla società di intelligence artificiale Faculty che era alla base del voto per la Brexit e che Cummings ha contribuito a portare sempre più dentro gli affari del governo; così come tutti ricordano che, nel bel mezzo della pandemia, Cummings violò le regole del lockdown, e il premier fece tutto il possibile per difenderlo, e lo salvò, lui che sarà anche debitore, ma non è ingrato. Le dichiarazioni di Cummings faranno male, saranno precise, racconteranno del cinismo e dell’impreparazione di questo governo, costituiranno la prima parte dei lavori della commissione di inchiesta sulla pandemia prevista, con tutta calma, l’anno prossimo. Ma oltre la politica c’è la vita e per quanto Cummings riuscirà a far tremare e preoccupare Johnson, con la sua ostilità e i suoi mille screenshot, è e resterà un ex che si vuole vendicare: fa male, nulla di più.

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  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi