Cosmopolitics
The British Wife
Grande solidarietà per la moglie dell'ex ministro della Sanità inglese, Martha Hancock. Perché i matrimoni nella politica britannica sono pericolanti e perché l'unico modello vincente è quello della moglie che non chiede mai: quando torni?
Lasciate stare la signora Hancock, non tormentatela, non appostatevi fuori casa, non chiedetele come sta, come volete che stia una moglie che ha dovuto svegliare di notte i figli perché papà era tornato tardi ma aveva una notizia importantissima da dare: me ne vado, ciao? Lo ripetono tutti, nel Regno Unito: lasciate stare Martha Hancock, moglie del ministro della Salute britannico che è stato immortalato dalle telecamere interne al proprio dipartimento mentre baciava un’altra, Gina Coladangelo, è finito sulla prima pagina del Sun, ha provato a resistere ventiquattro ore e infine si è dimesso.
Martha non sapeva nulla di questa storia, suo marito si è precipitato a casa, nel Suffolk, la sera prima dell’uscita dello scoop, dopo che la redazione del Sun lo aveva avvisato, le ha detto che l’avrebbe lasciata, ha avvisato i figli ed è ripartito. Martha non sapeva e non s’aspettava nulla, anche perché conosce Gina da quando erano insieme all’università: erano inseparabili lei, Gina e Matt, avevano lavorato a dei progetti, quando Gina si era sposata la doppia coppia e i figli avevano passato serate, fine settimana, vacanze insieme. Martha non pensava che le ore piccole con Gina, che nel frattempo era diventata consigliera di suo marito, avessero altro significato se non: dobbiamo lavorare. E per di più la signora Hancock non sta tanto bene: ha preso il Covid dal marito (che forse lo ha preso proprio da Gina, si dice) nella versione “long”, quindi continua a essere molto affaticata. Ma anche se fosse stata vigile a controllare ogni cosa, probabilmente non si sarebbe accorta di nulla: Gina per lei non era un pericolo.
La solidarietà nei confronti della signora Hancock è stata tanto calorosa perché, ha scritto Isabel Hardman sul Telegraph, i matrimoni nella politica britannica sono per lo più pericolanti, difendiamo Martha per difenderci tutte. C’è una ragione strutturale: le famiglie restano nelle circoscrizioni dove sono stati eletti i deputati e i ministri, perché così al giro dopo i locali non si sentono abbandonati e li rivotano. Lontananza, orari di lavoro lunghi, “volendo il sesso può essere senza limiti”, ha raccontato uno informato dei fatti alla Hardman. Il parlamentare conservatore Charles Walker dice: “Se sei predisposto ad aver un certo tipo di debolezza, Westminster la smaschererà di certo”. Vale per tutto, al punto che la Hardman conclude: “In questo ambiente ostile, non sorprende l’infedeltà, sorprende semmai che i matrimoni sopravvivano”.
Sarah Vine, moglie del conservatore Michael Gove, ha dedicato la sua ultima rubrica sul Daily Mail alle mogli dei ministri e dei leader (senza mai citarsi: chissà se l’autocensura era un messaggio minatorio a Gove). Sostiene che quando i mariti dicono: per fortuna a casa ho una roccia come mia moglie che si occupa di tutto, le mogli dovrebbero iniziare a preparare le carte del divorzio. Se dice così, il politico ha trovato qualcuno fuori di casa che lo fa sentire unico e importante e lanciatissimo, a casa resta chi ripete: quando torni? L’esempio da seguire, secondo la Vine, è Samantha Cameron, moglie dell’ex premier David, una che non è mai stata un-passo-indietro, che non ha mai permesso al marito di saltare il suo turno in cucina o con i figli, una che non doveva chiedere: quando torni?, perché il marito chiamava per dire: sto arrivando. Una che sapeva quando dire al marito che era unico e bravissimo, non tanto perché lo pensasse, ma perché sapeva che altrimenti gliel’avrebbe detto un’altra. E perché non importa se stai salvando il mondo, intanto svuota la lavastoviglie, che così ci salviamo noi.