Emergenza migranti? / 1. L'opinione pubblica
Perché i politici e i media sopravvalutano la “psicosi migranti”
Questo è il primo di una serie di post dedicati all’immigrazione. La mia tesi è che: a) i politici e i media sopravvalutano la psicosi immigrati; b) l’opinione pubblica sopravvaluta il numero degli immigrati e l’impatto economico delle migrazioni; c) l’immigrazione, infatti, ha conseguenze economiche positive per i paesi di destinazione; d) sebbene gli arrivi debbano in qualche modo essere governati, non c’è in principio alcuna contraddizione tra “aiutarli a casa loro” e “accoglierli a casa nostra”.
Nel primo post parlerò dell’opinione pubblica.
A prima vista, i politici hanno ragione nel ritenere che l’immigrazione sia in cima alle preoccupazioni degli italiani. Secondo una recente indagine Eurobarometro, il 49 per cento degli italiani (e il 45 per cento degli europei) ritiene che l’immigrazione sia la principale questione politica che l’Unione europea deve affrontare, ben prima del terrorismo (che preoccupa il 23 per cento degli italiani) e della situazione economica (anch’essa indicata dal 23 per cento). Tuttavia, questo dato si ridimensiona nel momento in cui i cittadini vengono interrogati rispetto a quale sia la principale emergenza nel loro paese. Per quanto riguarda gli italiani, l’immigrazione resta molto alta (pur scendendo al 42 per cento), ma viene superata dalla disoccupazione (47 per cento). Se poi si chiede quale sia il problema più sentito a livello personale, l’immigrazione precipita al 15 per cento, scalzata dalle tasse (26 per cento), il costo della vita (23 per cento) e la disoccupazione (18 per cento).
Morale della favola: gli italiani vivono l’immigrazione come una questione che li preoccupa solo un poco nel personale, un po’ a livello nazionale, e molto di più a livello europeo. Poiché tale pattern si ripete per quasi tutti gli Stati membri dell’Ue, si può arrivare a una prima conclusione: la percezione dell’emergenza immigrazione è, almeno in parte, una bolla che i politici tendono a sopravvalutare.
Inoltre, questi sondaggi tendono a interrogare i cittadini sulle loro priorità politiche, e non riescono a catturare l’effettiva importanza di un dato tema nella vita reale. Per avere un’idea di cosa pensano realmente gli italiani, possiamo usare Google Trends: intuitivamente, se un tema mi preoccupa voglio informarmi, e se voglio informarmi lo cerco su Google.
Questo è l’andamento delle ricerche per il termine “immigrazione” negli ultimi cinque anni:
Al netto dei picchi legati a questioni specifiche – le tragedie in mare o i vertici politici sul tema – non sembra esserci una escalation.
Questo è l’andamento della ricerca del termine “immigrazione” (in blu) contro il termine “vaccini” (in rosso), per avere un termine di riferimento con una questione di cui ultimamente si è ampiamente discusso:
E questo è l’andamento di “immigrazione” (in blu) contro “Diletta Leotta” (in rosso):
Nel prossimo post vedremo che non solo politici e media hanno creato una psicosi che, al momento, sembra trovare solo conferme molto parziali nell'atteggiamento dell'opinione pubblica: anche quest'ultima tende a sopravvalutare peso ed effetti del fenomeno dell'immigrazione.
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