Facciamo finta che il governo Conte I sia ancora in carica. Niente crisi di agosto 2019. Come sarebbero andate le cose in questi ultimi tre mesi? Ecco, vi spiego (in modo esatto). Il 21 di febbraio vado in edicola alle 6 e 30, e la signora mi fa: “E’ arrivato il terrore”. Io: “Perché, si è rotta la fogna?”. Lei: “Peggio, al pronto soccorso c’è il primo caso in Italia e in Europa di coronavirus”. Io: “Proprio qui?”. Lei: “Sì, proprio qui a 500 metri”. Da quel momento siamo diventati tutti scemi, chi subito, chi dopo alcuni giorni. Alle 10 e 30, sempre di quel venerdì 21 febbraio, vedevo alcuni miei concittadini che facevano scorte di scatolette di tonno e legumi con le borse della spesa. Io chiedo: “Come mai?”. Uno di loro: “Adesso mi chiudo in cantina, ho sottaceti, salumi, ortaggi per 10 anni. Mi mancavano gli sgombri”. Io: “Hai anche le cipolline di Tropea sottaceto?”. Lui: “Certo”. Io: “Dammi l’indirizzo che stasera vengo anch’io”.
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