Alla fine, tra Luis Suárez e l’Italia si è messo in mezzo Matteo Salvini e il suo decreto “Sicurezza”. Ironia della sorte, se l’attaccante uruguaiano del Barcellona non dovesse ottenere la nazionalità italiana la colpa potrebbe non essere solamente della presunta truffa dell’esame di lingua italiana, sostenuto all’Università per stranieri di Perugia. In quel caso, le intercettazioni della Guardia di Finanza sembrano dimostrare che le domande dell’esame di lingua italiana, “affrontato” lo scorso 17 settembre da Suárez, fossero concordate. Una messinscena che vede coinvolti i vertici dell’università, dal rettore Giuliana Grego Bolli al direttore generale Simone Olivieri. L’istituto arriva così al culmine della sua parabola discendente, che in passato rappresentava il fiore all’occhiello dell’insegnamento della lingua italiana per gli stranieri, ma che negli ultimi anni è finito in crisi nera, con il calo vertiginoso degli iscritti, conti in rosso e alcune indagini della Guardia di Finanza, tra cui una per assenteismo.
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