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La Nuova 500 è la 500 che non c'era

Umberto Zapelloni

Presentata la prima automobile interamente elettrica di Fca. Verrà costruita interamente in Italia, nell'impianto rimodernato di Mirafiori

“La Nuova 500 non è soltanto un nuovo prodotto. E’ un progetto di mobilità sostenibile”, Mentre toglie la mascherina tricolore gigante messa sul muso sorridente della nuova nata di casa Fiat, la prima vettura interamente elettrica del gruppo, Olivier Francois, presidente di Fiat Brand, allarga l’orizzonte. Questo non vuole diventare un giorno speciale per la Fiat o per Torino, vuole diventare un giorno speciale per il rinascimento italiano. “È solo l’inizio della nuova era. Era importante fare questo evento. Bisogna riuscire a mantenere la fisicità – aggiunge infatti John Elkann, il presidente del gruppo che ha seguito tutta la presentazione in prima fila accanto al Sindaco Appendino – Questa vettura è ancora una volta la dimostrazione che sono confermati gli impegni di Fca per l’Italia. La nuova 500 elettrica indubbiamente dimostra la capacità di fare un prodotto che sa combinare tecnologia, praticità ed estetica, nel rispetto del nostro pianeta. E’ anche la dimostrazione che un grande gruppo come il nostro sa fare le macchine del XXI secolo e l'Italia è in grado, non solo di essere un Paese importante del secolo scorso dell'automobile, ma, se saprà accettare le sfide, anche di questo secolo”.

   

Sul tetto del Lingotto che a luglio diventerà un giardino per i torinesi, ispirato alla High Line Park di New York, oggi ci sono una cinquantina di Nuove 500, tutte rigorosamente elettrica perché la vettura più amata dagli italiani oggi nasce solo così. “Abbiamo riportato a casa anche la 500. Ripartiamo da casa nostra. L'Italia è casa. Torino è casa. Mirafiori ovviamente è casa, ed è tornata a produrre la 500 dopo 48 anni, quasi mezzo secolo. Ma lo è anche il Lingotto”, aggiunge Olivier Francois sottolineando che la 500 del futuro (ma anche del presente) verrà prodotta a Mirafiori in un impianto rimodernato e destinato a raggiungere l’auto sostenibilità energetica. “E’ tutta fatta in casa e dedicata a chi ama l’Italia”, aggiunge Francois. La nuova 500 doveva nascere il 4 luglio come la prima degli anni Cinquanta, ma il Covid ha costretto a trasformare il lancio in una serie di presentazioni online che hanno fatto la fortuna delle piattaforme del gruppo. Oggi è invece il giorno di ammirarla dal vivo, toccarla, provarla per le strade di Torino.

 

Ma 500 non arriva da sola. Si porta una sorpresa: la 500 3+1 , con una porta in più, ma sempre 500. Una piccola porta (solo dalla parte del passeggero) che si apre contro vento per permettere un accesso più agevole ai posti posteriori e magari sistemare il bambino sul seggiolino o posare una borsa sul divanetto. Una trovata che non incide sulle forme e sulla linea della Nuova 500 che è più lunga (3,61 metri, 4 centimetri in più), più larga 81’69, con 6 centimetri in più e con un passo maggiore 8 2 cm) della 500 di seconda generazione, ma non perde il suo carattere (e le sue dimensioni) da city car. “Non vogliamo solo convincere gli italiani a guidare elettrico, ma vogliamo convincerli a non tornare più al motore termico”, l’obbiettivo che si propone Francois.

 

Per farlo ha dovuto lavorare sul prezzo e sull’autonomia, due barriere d’ingresso quasi insormontabili per le auto elettriche. Grazie agli ecoincentivi il prezzo d’attacco della Nuova 500 è 19.900€ che diventano 15.900€ con la rottamazione. Due invece i range disponibili: maggiore di 180 km WLTP e fino a 320 km WLTP che diventano 460 km in uso urbano. I tempi di ricarica indicativi: 50 km di autonomia nel tempo di un caffè: cinque secondi con il “fast charging da 85 kw. Ma 500 si potrà guidare anche senza acquistarla e pagarne solo il chilometraggio effettivo. Chi acquisterà 500 entrerà poi nel club esclusivo del Dream garage, un garage da sogno che con un abbonamento mensile (da 99 a 299 euro) permetterà di avere per i weekend un’auto differente da usare (dal Levante Maserati alla Giulia, o alla 124 spider…). Le versioni disponibili saranno tre (Action, Passion e Icon, tutte caratterizzate da un piccolo mondo nel logo, un tocco consigliato da Lapo che fu il grande sponsor della rinascita della 500), le colorazioni tutte nuove e cangianti, qualcuna davvero sorprendere, gli interni realizzati con il filato Seaqual, ricavato dalla plastica riciclata dei mari.

  

Prima di salire a bordo ti colpisce la chiave, sembra un sasso, ma in realtà anche lei è un oggetto di design. Quando la guidi silenziosa per le vie di Torino ti lasci piacevolmente sorprendere dallo scatto (0/100 km/h in 9” e 0/50 km/h in 3“1) e dalla a fluidità della guida ad emissioni zero. In modalità “one pedal” recuperi energia quando alzi il piede dall’acceleratore e l’auto frena praticamente da sola. E’ una city car con un grado di assistenza alla guida di livello 2. Privilegia la sicurezza. E infatti vuole conquistare i giovani tenendoli sempre connessi con i loro smartphone. E’ la 500 che non c’era e che fino a qualche anno fa non avrebbe mai dovuto esserci visto che Sergio Marchionne per tanto tempo ne aveva osteggiato la nascita. Ma oggi non si poteva farne a meno. E il atto che finalmente si sia mosso il costruttore nazionale è un bene per tutti. Adesso la transizione può davvero cominciare.

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