Padre Bartolomeo Sorge, direttore della Civiltà Cattolica prima e poi animatore della "Primavera di Palermo" che portò Leoluca Orlando a sindaco della città, è stato una delle personalità cattoliche più influenti, in politica, della Prima Repubblica. E contribuì non poco a sfasciarla
Pungente fino allo scoccare dei suoi 91 anni, la scorsa settimana, ancora imbracciava Twitter come un mitra, o come “un contrabbasso che ti spara sulla faccia / quel che penso della vita”. Perché era un uomo colto ma che non le mandava a dire. A proposito del suo confratello gesuita e Papa, aveva scritto: “Tanto rumore per nulla! E’ pacifico da tempo che i diritti personali degli omosessuali (sia singoli, sia in coppia) vanno tutelati dallo stato. Ma l’unione civile non è matrimonio”. Pochi mesi prima era finito in una shitstorm per un altro cinguettio: “Sfido chiunque a negare il fatto che la diffusione del virus in Italia sia cominciata non da un porto riaperto ai naufraghi, ma dalla regione più ricca”. Non ce l’aveva con Milano che amava e dove ha a lungo vissuto: s’era fatto trascinare dal suo antisalvinismo integrale. Quello che l’aveva fatto esplodere due anni fa: “La mafia e Salvini comandano entrambi con la paura e l’odio, fingendosi religiosi. Si vincono, resistendo alla paura, all’odio e svelandone la falsa pietà”. Salvini rispose come manco un Toti: “Neanche l’età avanzata giustifica certe idiozie”.
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