E insomma a Catanzaro nessuno ci vuole andare: non certo la moglie del prof. Gaudio, già magnifico rettore della Sapienza, ultimo in ordine di tempo a esser nominato Commissario alla sanità calabrese, in una specie di “Dieci piccoli calabresi” dove ne rimarrà solo uno (per fortuna i calabresi non mancano). Il professore ha addotto problemi coniugali (come faccio a portare mia moglie a Catanzaro). E la moglie forse davvero non vorrà andare laggiù, in quella rust belt, la pancia del Paese. La Calabria è la nostra Georgia, è swing state, e non serve il riconteggio dei voti. Arcaica e postmoderna, non ci sono i QAnon ma la Calabria al momento ha un governatore gay e però omofobo, che condanna “la lobby frocia” – caso unico al mondo, personaggio che forse neanche le nuove televisioni di Trump vorrebbero come commentatore (troppo estremo).
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