L'ex pm pensionato e che voleva abolire la prescrizione scopre a sue spese quanto sono amari i tempi lunghissimi della giustizia. I grillini non fanno in tempo a nominare un commissario e lo scoprono indagato, ma sui concorsi universitari non può più dire nulla manco Giarrusso: ora si occupa di Big Tobacco. magnifiche nemesi
Il magistrato in pensione Piercamillo Davigo passerà alla storia – oltre che per il brocardo sui colpevoli non ancora scoperti, che avrebbe fatto impallidire anche il ladro d’argenteria Saint-Just – anche per la nota storiella secondo cui in Italia si fa prima a uccidere la moglie che a divorziare, perché con gli sconti di pena ce la si caverebbe con cinque anni, ma una causa di divorzio dura anche il doppio. La facezia serviva, nelle intenzioni, per dimostrare che se i tempi lunghi della giustizia sono insopportabili, basterebbe abolire qualche grado di giudizio. Che è un po’ come l’uxoricidio delle garanzie. Ma l’infernale paradosso suonava anche peggio in bocca a un magistrato che si è sempre battuto per allungare a tempo indeterminato i tempi della prescrizione. Ma poiché la giustizia divina è lenta ma poi arriva sempre, ora il pensionato Davigo ha incontrato la sua pena del contrappasso.
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