In giornate come queste, poi diventare settimane, ora mesi, caratterizzate da una costante mole di dati, curve che salgono ma sembra che rallentino, percentuali così precise da dover essere interpretate, variabili indici di contagio R0, etc.; in un periodo come questo dove il bisogno di rassicuranti convinzioni prende la forma di numeri quali antidoto alla paura, è liberatorio (forse salvifico) poter raccontare una storia stupida. Non le quotidiane stupidaggini dursiane dal sacro tenore provinciale che regalano un po’ di distrazioni in cambio di qualche segreto svelato ad arte. Non una bufala per indicizzare il tasso corrente di creduloni nel mondo, ma una storia genuinamente stupida, dal carattere universale che ingegnosamente unisce quegli elementi riconducibili al sublime: un luogo incontaminato, il mistero e l’arte. Una storia così stupida che speriamo di non dover rovinare.
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