Bisognerebbe assicurarsi che la restituzione della Legion d’onore per protesta contro il suo conferimento a al Sisi non sia un atto di vanità. Ho visto in tv lo scrittore ribelle con una faccia piena di compunzione, due occhi simili a palle lesse, parlava di un colloquio amaro e cordiale con l’ambasciatore, aggiungeva di essere consapevole che si tratta, quanto alla restituzione di un’onorificenza dello stato francese, di un gesto inutile e sentimentale. Affettare amarezza, cordialità, inutilità e sentimentalismo quanto alla vanità mette in sospetto. Se poi l’affettatore si chiama Corrado Augias, il sospetto raddoppia di peso. Ma chi sono io per giudicare?
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