Perché è il momento di fidarsi dei cittadini
Gli italiani si sono fidati dello stato, ora le istituzioni devono smetterla, una volta per tutte, di far sentire i suoi cittadini e i suoi imprenditori come dei furfanti fino a prova contraria
Nel Foglio del lunedì il direttore Claudio Cerasa scriveva che "se c’è una lezione che tutti possiamo cogliere dall’infausto anno della pandemia, a prescindere da quale sia il credo politico di ciascuno di noi, quella lezione coincide con una scoperta sensazionale relativa a un insospettabile tratto del carattere degli italiani: la disciplina".
E questa scoperta porta con sé una conseguenza: "Noi cittadini, caro stato, care istituzioni, cari sindaci, cari governatori, caro governo, ci siamo fidati di voi, ora però è giunto il momento che voi vi fidiate di noi". Per fiducia, nel caso specifico, "non si intende solo la capacità di un paese di mostrare credibilità, di non indebitarsi oltre il dovuto, di non fare alzare troppo i suoi tassi di interesse e di onorare i suoi impegni con i creditori. Si intende qualcosa di più, di più sottile ma non di meno importante. Significa la capacità di uno stato di liberare le migliori energie di un paese smettendola una volta per tutte di far sentire i suoi cittadini e i suoi imprenditori come dei furfanti fino a prova contraria".
Nel Foglio di oggi abbiamo raccolto diversi interventi sul tema. Ora è il momento di fidarsi dei cittadini: