E così Airbnb, Amazon, Netflix e Glovo: l’indignato collettivo li aveva eletti a nemici pubblici numero uno, ma il 2021 potrebbe svelarci che non solo non lo erano, ma che hanno migliorato la vita di tutti
Non c’è solo Alessandra Mussolini che abbandona la politica: il 2021 in arrivo potrebbe portare inaspettate buone notizie. Mostri industriali e neoliberisti si scoprirà che non lo erano: mettiamo Airbnb: accusata di distruggere le città europee col suo turismo mordi e fuggi (che però reggeva le nostre economie di paesi vecchiotti con metriquadri in disuso), si è appena quotata in Borsa rivelandosi l’unica boccata d’aria in un 2020 da tregenda per l’America tecnologica: prezzi schizzati in alto con collocamento scaltramente rimandato alla vigilia del vaccino, a indicare lo stato di salute non solo dell’industria digitale, ma anche del turismo. Chi ha puntato sulle azioni Airbnb non è infatti un bieco speculatore ma qualcuno che sa che torneremo a viaggiare, e, non essendoci nel frattempo arricchiti, non si andrà in hotel a cinque stelle, bensì più copiosi che mai negli affittacamere globali (ufficialmente, in cerca di esperienze “reali” e “locali” nel b&b diffuso); e a nostra volta, ad affittare con profitto la stanza in più di pora nonna (reddito di cittadinanza fondamentale nelle nostre città d’arte).
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